orologio

Gli orologi da polso sono tra gli accessori più ricercati che si possano richiedere. Parliamo di veri e propri capolavori dell’artigianato e dell’ingegneria. Macchine perfette che, negli esemplari più costosi, rappresentano icone culturali senza tempo. Il fascino di un orologio meccanico, infatti, non ha età. Questi cronografi richiedono delicatezza, tolleranza e attenzione. Ogni singola parte tollera quella che sta vicino, in un agglomerato di ingranaggi e sistemi che tessono un ordine infallibile.

Con l’arrivo degli orologi al quarzo, l’uomo si avvicinò alla precisione assoluta, salvo, poi, voltarsi indietro, alla meccanica e alla sua straordinaria bellezza, per trovare in essa l’epitome dell’eclettismo manifatturiero. Da sempre, un affascinante velo di mistero circonda i cronografi da polso. Diversamente dagli orologi digitali, quelli meccanici non riescono a mostrare l’ora in numeri, onde per cui il gioco dei numeri e delle ore doppie, con tutti i significati che ad assi sono collegati, crolla sul nascere.

Talvolta, però, più che di mistero si parla di inconsapevolezza giustificata dalla complessità dei meccanismi che danno vita ai segnatempo più raffinati. Questa guida mira proprio all’approfondimento del principio di funzionamento di un orologio meccanico, attraverso la conoscenza dei vari pezzi che ne vanno a costituire il meccanismo.

I vari componenti di un orologio meccanico

Quando si analizza la composizione di un segnatempo meccanico si parte dal motore, senza il quale non esisterebbe movimento. L’oscillatore, o bilanciere, è il cuore dell’orologio ed è in grado di funzionare soltanto attraverso la ricezione di energia, contenuta in una molla racchiusa in un bariletto. Si tratta, comunque, di una lamina in acciaio temprato arrotolata su sé stessa.

Abbiamo, poi, l’organo di trasmissione. La molla contiene una riserva di energia che arriva al bilanciere in maniera regolare e in piccola quantità. Si trasmette, quindi, l’energia per mezzo di un treno di ingranaggi che moltiplica il numero di giri riducendo in modo proporzionale la forza trasmessa. Quest’ultimo è composto da ruote e pignoni. Va detto che il bariletto compia 4 giri ogni 24 ore.

Citiamo, successivamente, lo scappamento. Trattasi di un meccanismo posizionato tra il ruotismo ed il bilanciere, che serve a distribuire una quantità minore di energia al bilanciere. Infine, c’è l’oscillatore, ossia il cuore di un orologio meccanico o a pendola. Il bilanciere gira in un senso e compie oscillazioni in un altro.

Come funzionano i vari tipi di orologio meccanico?

Gli orologi meccanici tradizionali vanno caricati una volta al giorno, per non rischiare che si fermino. C’è bisogno, quindi, dell’energia necessaria per far funzionare il bilanciere. Il meccanismo di carica automatica, però, permette attraverso un rotore metallico a forma di mezza luna posta su un perno centrale di far cambiare posizione all’orologio, moltiplicando la sua forza per mezzo di un treno di ingranaggi e caricando la molla.

Al di là dei componenti interni, poi, vale la pena fare un inciso sulla parte esterna, ossia la platina, ossia la parte in cui sono praticati i fori che ospitano i componenti dell’orologio, i ponti, che mantengono le ruote e i pignoni in posizione e la cassa, in cui il movimento dell’orologio viene alloggiato. Riguardo le tipologie di orologi, possiamo dire che un cronografo in grado di segnare soltanto ora, minuti e secondo sia definito semplice.

Quelli che forniscono un maggior numero di indicazioni, invece, vengono detti complicati e sono conosciuti per le numerose funzioni che presentano. Un orologio complicato è un segnatempo meccanico con attributi tecnici molto complessi. Si tratta di un prodotto artigianale, la cui rifinitura raggiunge standard elevatissimi di qualità. Nonostante alcune operazioni possano essere realizzate in filiera industriale, gli orologi complicati rappresentano un costoso capolavoro dell’arte orologiaia.